L’evoluzione del business in ogni settore dipende tanto dall’innovazione tecnologica, ma è l’unico fattore importante?

Negli ultimi anni il distanziamento sociale causato dalla pandemia e la crescente attività normativa in UE hanno cambiato radicalmente lo scenario, generando nuove esigenze, nuovi problemi dove le soluzioni cloud-based non bastano per risolverli. In questo contesto il mercato del cloud computing si è evoluto rapidamente senza servirsi necessariamente delle tecnologie di ultima generazione, ma bensì adottando un approccio differente che sfrutta la vicinanza tra infrastruttura e servizi: la cloud proximity.

Per soddisfare le esigenze attuali è necessaria una speciale sinergia tra i servizi infrastrutturali e il workload specifico che questi devono supportare. Tutto ciò è reso possibile dalla perfetta sincronia produttiva tra Managed Cloud Service Provider e Software House che collaborando a stretto contatto forniscono servizi verticalizzati e ben rodati, riducendo gli interlocutori, i tempi progettuali e gli imprevisti. I benefici ricavati dalla cloud proximity sono innumerevoli sia per i team IT interni all’azienda che possono concentrarsi sul core business, sia per le stesse software house che abbattono il time to market e riducono notevolmente i tempi di adozione delle soluzioni.

La cloud proximity e i vantaggi di questo approccio ce li racconta Roberto Martini, Head of Go to Market di Deda Cloud nell’articolo “Cloud proximity: come avvicinare l’infrastruttura al workload” disponibile su Bigdata4innovation – Digital360 Network.