1. Home
  2. /
  3. Blog
  4. /
  5. IaaS vs PaaS vs...
Cloud computing

IaaS vs PaaS vs SaaS: i vantaggi e quale modello scegliere

Il cloud computing ha rivoluzionato l’information technology, tradizionalmente legato al possesso delle risorse hardware e software, che ora vengono sempre più frequentemente rese disponibili sulla base di modelli a servizio, basati su tecnologie di virtualizzazione.

La disponibilità del cloud si basa prevalentemente su soluzioni “as a service”, in particolare per quanto concerne tre modelli principali: IaaS (Infrastructure as a Service), PaaS (Platform as a Service) e SaaS (Software as a Service). Vediamo in cosa consistono IaaS, PaaS e SaaS, quali sono le principali differenze per le varie categorie di utenti e come è possibile orientarsi nel mare di soluzioni che il mercato del cloud attualmente presenta.

Quali sono le differenze fra IaaS, PaaS e SaaS?

I tre principali modelli di servizi in cloud differiscono per ciò che rendono disponibile agli utenti finali. Come il nome stesso suggerisce, IaaS offre l’infrastruttura ad un livello basilare, a partire dai quali le aziende possono implementare e personalizzare i propri sistemi IT.

PaaS offre ambienti che gli sviluppatori possono utilizzare per creare e gestire in modo agile le loro applicazioni personalizzate, grazie alle interfacce API. Il PaaS, come vedremo, fa largo uso dei container ed altre tecnologie appositamente pensate per lo sviluppo basato sull’architettura a microservizi.

Infine, il SaaS è costituito da software cloud native che gli utenti possono utilizzare da remoto, mediante un semplice accesso tramite web browser o mobile app, senza dover necessariamente scaricare ed aggiornare nulla in locale.

IaaS, PaaS e SaaS costituiscono pertanto soluzione diverse ad esigenze altrettanto variegate. In comune hanno il fatto che una serie di dotazioni e servizi che tradizionalmente venivano implementate internamente dal reparto IT aziendale, ora vengono rese disponibili da fornitori in cloud (cloud provider). Vediamo più nel dettaglio in cosa consistono, quali sono i principali pro e contro, quali sono le responsabilità degli utenti e in quali ambiti di attività vengono prevalentemente utilizzati.

IaaS

Acronimo di Infrastructure as a Service, IaaS consente alle organizzazioni di non dover necessariamente disporre di un data center proprietario, potendo avvalersi dell’infrastruttura hardware-software direttamente in cloud, gestendola e utilizzandola attraverso la rete internet.

I cloud provider garantiscono infatti le risorse hardware attraverso tecnologie di virtualizzazione dei sistemi IT, che consentono di consolidare le risorse fisiche rendendo scalabili le configurazioni IT rese disponibili ai clienti finali.

La figura di riferimento, lato aziendale, è costituita dall’amministratore IT (sys admin) che decide quali risorse ordinare presso i provider IaaS e si impegna a installare e a configurare tutti i sistemi operativi e le applicazioni necessarie per soddisfare le esigenze di business.

In altri termini, i vendor di servizi IaaS rendono disponibili attraverso la rete internet tutti i componenti di computing, storage e networking che tradizionalmente popolavano, e per molti versi popolano tuttora, i data center allestiti all’interno del perimetro aziendale. Per quanto riguarda la tecnologia di virtualizzazione ci troviamo al livello dell’hypervisor, il che consente la massima capacità a livello di personalizzazione dei sistemi IT che l’organizzazione intende implementare.

I vantaggi

I principali vantaggi del modello IaaS sono relativi a:

  • Costi: IaaS consente di disporre dell’infrastruttura IT di cui necessita secondo un modello “pay-as-you-go” per cui si paga soltanto in relazione a ciò che effettivamente viene utilizzato per soddisfare i propri carichi di lavoro. L’onere di possesso dei sistemi IT viene interamente delegato ai cloud provider, evitando alle organizzazioni di dover acquistare e configurare da zero un data center interno. Tale modello risulta generalmente più conveniente a livello di costi, in quanto i cloud provider riescono ad essere particolarmente competitivi potendo sfruttare le economie di scala che si generano dall’offrire a numerose aziende questo genere di risorse.
  • Semplicità di gestione: le risorse dei provider IaaS vengono rese disponibili mediante semplici pannelli di controllo, che consentono di gestire agilmente ogni aspetto delle configurazioni ordinate, a partire dalla loro configurazione iniziale.
  • Scalabilità: i sistemisti possono facilmente gestire ogni aspetto dell’infrastruttura IT e provvedere ad aumentare o diminuire le risorse acquistate a seconda delle effettive esigenze richieste dai carichi di lavoro. Nella situazione tradizionale, tale condizione avrebbe inevitabilmente comportato l’acquisto di nuove risorse da installare presso il data center, spesso causa di spese impreviste, oppure la presenza di risorse inutilizzate, anch’essa causa di evidenti diseconomie.

Il modello IaaS presenta tuttavia anche alcune criticità, che vanno preventivate e gestite nella maniera più opportuna:

  • Disponibilità del servizio: quando un’azienda sceglie un servizio IaaS, il controllo dell’infrastruttura IT non rientra più nelle sue competenze, in quanto le risorse sono fisicamente disponibili presso i data center dei cloud provider. Anche se questi garantiscono, anche contrattualmente, elevate garanzie a livello di affidabilità, nel caso di un downtime generalizzato, la resilienza IT potrebbe essere messa a dura prova a causa dell’incapacità di intervenire direttamente sul problema da parte dell’azienda che si avvale di un servizio IaaS.
  • Sicurezza: in un ambiente IaaS, è evidente che via sia una co-responsabilità per quanto riguarda la conservazione e il trattamento dei dati, in quanto le aziende delegano di fatto il controllo della sicurezza dei sistemi IT ai cloud provider. Questa costituisce una delle ragioni per cui, in determinati contesti normativi o contrattuali, i dati non possono uscire dai data center aziendali.

Quando utilizzarlo

Il modello Infrastructure as a Service viene frequentemente utilizzato nei seguenti casi:

  • Sviluppo software: IaaS costuisce una scelta ottimale quando si intende configurare da zero l’intero ambiente di sviluppo, avvalendosi soltanto dei sistemi IT che hanno il compito di eseguirlo. Con IaaS, i sistemisti possono facilmente gestire ogni aspetto dell’infrastruttura IT e provvedere ad aumentare o diminuire le risorse acquistate a seconda delle effettive esigenze richieste dai carichi di lavoro, a cominciare dagli ambienti di sviluppo e test delle applicazioni.
  • Hosting web: i cloud provider rendono disponibili ambienti IaaS pensati in maniera specifica per rendere disponibili i siti web, il che consente alle aziende una serie di vantaggi, sia tecnici che economici, rispetto ad avvalersi delle tradizionali soluzioni di hosting.

PaaS

Acronimo di Platform as a Service, PaaS è un modello di distribuzione in cloud pensato in particolar modo per lo sviluppo delle applicazioni, utilizzando la rete internet per accedere alla piattaforma e agli strumenti che la contraddistinguono. In altri termini, PaaS può essere assoggettato ad un framework che gli sviluppatori utilizzano per creare applicazioni personalizzate, basate sull’architettura a microservizi, in cui i differenti componenti vengono creati in maniera indipendente e comunicano tra loro mediante le API.

A livello di responsabilità, il cloud provider si occupa di mantenere e gestire i principali componenti IT (server, storage e networking), i sistemi operativi e gli ambienti di sviluppo (container, ecc.) aggiornando tutti gli strumenti utilizzati dagli sviluppatori per creare applicazioni personalizzate.

Per quanto riguarda la tecnologia di virtualizzazione, questa avviene al livello del sistema operativo, pertanto gli utenti di riferimento, in questo caso gli sviluppatori, non devono preoccuparsi di ciò che riguarda l’infrastruttura sottostante, dal momento che le risorse vengono scalate automaticamente per adattarsi alle esigenze dei carichi di lavoro che si prospettano.

Per certi versi, è possibile immaginare il PaaS come una versione semplificata di IaaS, dove oltre all’infrastruttura viene garantita anche la piattaforma software necessaria per sviluppare le applicazioni personalizzate, che a loro volta vengono rese disponibili su internet attraverso il modello SaaS (Software as a Service).

I vantaggi

Come nel caso di IaaS, anche il modello Platform as a Service presenta significativi vantaggi per chi intende avvalersene in maniera consapevole.

  • Riduzione time to market: PaaS rende disponibili piattaforme pronte all’uso con una serie di strumenti essenziali, aggiornati con le ultime tecnologie disponibili sul mercato. I team di sviluppo possono quindi utilizzare tool di version management in grado di gestire facilmente l’operato dei singoli programmatori, oltre a tool in grado di automatizzare gran parte delle procedure necessarie al testing e al rilascio delle applicazioni stesse. Creare nuovo software diventa più veloce anche grazie ai tool di collaborazione disponibili sulle piattaforme PaaS, che consentono ai team di lavorare insieme a prescindere dalla loro collocazione fisica.
  • PaaS platforms provide compute and storage infrastructures, along with text editing, version management, compiling and testing services that help developers efficiently build new software. They also help development teams work together, regardless of wherever they are physically located.
  • Semplicità di utilizzo: come nel caso di IaaS, l’onere di gestione del servizio è interamente in campo al cloud provider, che si occupa di rendere disponibili, oltre all’infrastruttura, tutte le tecnologie utilizzate nello sviluppo del software moderno, come i container e Kubernetes. In ogni caso, ai team di sviluppo, per accedere a PaaS è necessario un semplice browser web.
  • Scalabilità: PaaS consente ai developer la possibilità di variare la disponibilità delle risorse necessarie per lo sviluppo software, attraverso semplici interfacce di controllo accessibili via web. La tendenza è quella di rendere il più trasparente possibile l’infrastruttura IT, un concetto enfatizzato in particolar modo nel caso delle interfacce serverless.

Anche in questo caso, non mancano alcune criticità, che vanno ovviate grazie ad una corretta pianificazione:

  • Visibilità nel multicloud: il mercato del cloud porta le organizzazioni ad avvalersi di molti servizi, erogati da parte di più fornitori. Per citare un esempio pratico e ricorrente, ottenere un buon livello di visibilità in relazione ad un numero molto elevato di container presso i PaaS di vari vendor comporta l’impiego di soluzioni ad hoc e, in generale, di una solida strategia di cloud management.
  • Lock-in: quando un team di sviluppo inizia ad avvalersi di una piattaforma PaaS, inizia a lavorare su tecnologie in parte proprietarie, il che rende complesso svincolarsi nel caso in cui dovessero verificarsi delle significative variazioni di scenario, come aumenti dei costi di servizio o modifiche unilaterali di contratto. Migrare le applicazioni da un PaaS all’altro non è infatti un’operazione elementare.

Quando utilizzarlo

PaaS viene utilizzato di frequente in molti ambiti che prevedono l’impiego di applicazioni moderne, basate su architettura a microservizi. Tra questi possiamo citare:

  • Sviluppo API: il PaaS rappresenta a tutti gli effetti l’habitat naturale per lo sviluppo di applicazioni moderne. Grazie a PaaS, i developer possono trovare l’ambiente di sviluppo più indicato per le loro applicazioni, per creare, eseguire e gestire in sicurezza le API e i componenti dell’architettura a microservizi su cui si basa il software moderno.
  • Business Analytics (Big Data) e IoT: le moderne applicazioni di analisi dei dati, basate su tecnologie di intelligenza artificiale, vengono sviluppate su piattaforme PaaS. Altre tecnologie emergenti trovano di frequente le loro applicazioni in PaaS, come nel caso della Internet of Things (IoT).

SaaS

Acronimo di Software as a Service, SaaS è il modello che rende disponibili le applicazioni in cloud attraverso internet, che consente agli utenti finali di accedere attraverso un semplice browser web, senza dover installare nulla di specifico in locale.

A differenza di quanto avviene nel contesto IT tradizionale, le aziende non devono più necessariamente gestire il software per quanto riguarda i processi di installazione e aggiornamento, in quanto il provider garantisce all’utente finale sempre la versione più aggiornata.

In altri termini, il provider SaaS si occupa end-to-end degli aspetti IT necessarie per l’utilizzo del software su larga scala, affrontando, oltre allo sviluppo iniziale, tutte le fasi del ciclo di vita, di cui fanno parte la manutenzione e il supporto.

I vantaggi

I più significativi vantaggi legati all’utilizzo di software cloud native secondo il modello a servizi SaaS sono i seguenti:

  • Semplicità d’uso e gestione: l’utente finale viene sollevato da qualsiasi onere di configurazione e gestione del software e può finalmente pensare soltanto a utilizzarlo per svolgere il proprio operato, nella professione, nella didattica e nel tempo libero. Nel contesto enterprise, il reparto IT aziendale viene esonerato dal complesso ed oneroso compito di installare, mantenere e aggiornare il software, oltre a configurarlo e renderlo puntualmente disponibile agli utenti finali.
  • Scalabilità: come nel caso di IaaS e PaaS, anche il modello SaaS si avvale della proverbiale scalabilità del cloud computing per facilitare l’accesso e la gestione del software attraverso la rete internet. Il reparto IT può in qualsiasi momento aggiungere o sottrarre nuovi utenti ai servizi implementati, senza dover acquistare nuove licenze permanenti, come avviene nel contesto dell’IT tradizionale.

Tra le principali criticità legate al SaaS è opportuno considerare:

  • Integrazione sistemi esistenti: il software cloud native si basa sull’architettura a microservizi che prevede componenti che comunicano tra loro attraverso le interfacce API. Non è tuttavia così elementare far dialogare le API delle nuove applicazioni con i sistemi esistenti, specie se basati su logiche di sviluppo tradizionali. In questo caso lo scambio di dati tra le applicazioni SaaS e i sistemi aziendali potrebbe risultare problematico, se lo sviluppatore di questi ultimi non dovesse predisporre un adeguato livello di apertura in tal senso.
  • Controllo limitato: nel caso di SaaS, il livello di responsabilità pende quasi totalmente verso il cloud provider, pertanto le aziende clienti potrebbero incorrere in problemi legati alla scarsa possibilità di personalizzazione, nel caso in cui dovessero manifestarsi esigenze singolari. Non è inoltre possibile avere alcun controllo nei confronti dell’infrastruttura IT che il cloud provider utilizzare per erogare i servizi SaaS.

Quando utilizzarlo

Il SaaS viene utilizzato in tutte le circostanze che prevedono applicazioni congeniali al modello a servizi su cui si basa: e-mail, CRM, ERP, FinOps, HR, gestione vendite, fatturazione, collaborazione, ecc.

Il SaaS offre nuove opportunità di business agli ISV (Independent Software Vendor) che possono distribuire il loro software in cloud sfruttando tutti i vantaggi delle logiche pay-per-use per incrementare la propria base utenti.

Quale modello scegliere

I tre modelli a servizio citati sono disponibili sia in modalità “pay per use” che “subscription-based”, oltre a varie possibilità di ibridazione, che consentono ad ogni organizzazione di trovare la soluzione ideale per soddisfare le proprie esigenze di business sulla base del budget a disposizione.

La scelta tra IaaS, PaaS e SaaS dipende da ciò che effettivamente l’organizzazione ha bisogno quando si tratta di valutare un ambiente IT. In questa prospettiva, se l’azienda cerca uno strumento di produttività, sarà orientata al SaaS, mentre se deve sviluppare e rendere disponibile un’applicazione, potrà optare per il Paas o il IaaS.

In generale, quando le esigenze sono legate alla pura operatività e non vi è un’elevata esigenza di personalizzazione e integrazione con i sistemi esistenti, il SaaS costituisce un ambito preferenziale, per essere produttivi in maniera pressoché immediata.

Al contrario, un’azienda più strutturata e dotata di risorse più importanti molto spesso ha bisogno di applicazioni personalizzate e capaci di integrarsi in maniera piuttosto profonda con i sistemi esistenti, oltre che con i workflow in atto. Tali condizioni portano a privilegiare lo sviluppo ad hoc delle applicazioni e pertanto l’adozione del modello PaaS o IaaS, che rispetto a SaaS garantiscono un livello di controllo nettamente superiore.

Se vuoi proseguire con noi le tue valutazioni, contattaci e saremo a tua disposizione per studiare l’evoluzione migliore per il tuo IT